domenica 11 settembre 2011

Cars, roads and driver

è un secolo che non aggiorno il mio blog. Sono terribile lo so, ma sono successe tante di quelle cose e così velocemente... ok è stata soprattutto pigrizia. Per espiare le mie colpe prometto di scrivere un post alla settimana per almeno un mese. Cominciamo col primo della serie.

Prima volta che guido una macchina con il cambio automatico. E' strano. Ti senti il piede sinistro come un puledro ai cancelletti di partenza pronto a primeggiare in pista. Lui non è abituato a stare al posto di guida senza far niente! Così nei momenti di distrazione, quando vorresti scalare velocemente oppure fare una partenza sprint, lui, il piede sinistro, cerca di fare un sinistro premendo il freno. Un danno. Un'inchiodata pazzesca. Vorresti premere a fondo la frizione, ma non puoi, così ti ritrovi a schiacciare il freno con entrambi i piedi. Fortunatamente questo tipo di inconveniente mi è capitato solo un paio di volte dopo uno stop.

Dopo il primo approccio, guidare negli Stati Uniti è diventato piacevole. Innanzitutto nel Southwest il concetto di traffico non esiste, figuriamoci caotico: infatti, per trovarlo devi andare fino all'aeroporto internazionale di Los Angeles per vedere una babele di auto strombazzanti semi bloccate che tagliano la strada a 6 corsie in diagonale. La pacata e rispettosa guida americana è davvero affascinante per un italiano. Non riesce proprio a capacitarsi della generosità dimostrata dagli altri automobilisti ed è per questo che quando fa le manovre un po' zacchere e pensa già di passare le ore incastrato in quella assurda situazione che, quando alla fine lo lasciano passare o gli concedo il tempo necessario per aggiustare le cose, non si sente nemmeno un po' in colpa. Incredibile. Letteralmente scioccante. La pace. Nonostante la gente usi la macchina anche per il più piccolo spostamento, il traffico continua a non essere visibile. Misteri americani resi possibili dal costo irrisorio della benzina 1 litro = 0,6 € anzichè 1,60€ come attualmente in Italia.


Neppure il problema del parcheggio esiste nel South-West, la California fa sempre eccezione. Non a caso tutti sanno dov'è la California, mentre nessuno sa dove si trova il New Mexico, forse è in Mexico, solo lavato con Perlana. Non mi sono quasi mai dovuta affidare al Dio Pa, il dio del parcheggio, tranne quella volta in cui sono andata alla festa paesana di Santa Fe. In generale non solo hai l'imbarazzo della scelta, ma per giunta ti senti un figo quando imbrocchi in tre secondi lo spot. Grazie! persino un cieco ci sarebbe riuscito con tutto quello spazio!!! Infatti lo spazio medio di parcheggio è quello di un tir, perché le macchine ordinarie americane hanno il cofano che mi arriva alle spalle, le gomme dal diametro come quello di una ruota panoramica su cui però non ti conviene fare un giro, e un di dietro sconfinato. La segretaria del dipartimento ha un Hummer rosso come quella di Rainer Wolfcastle nei Simpson.

Le autostrade del Soth-West non sono esattamente uguali alle nostre, sono più belle. Ci sei solo tu e un paesaggio mozzafiato tutto intorno. A volte ti sembra davvero di essere in the middle of nowhere: la strada senza fine completamente dritta e i covoni di paglia che rotolano... nessun segno di vita per miglia, neppure un benzinaio. Che tra l'altro mica trovi al bordo della strada. Sarebbe troppo comodo. Non sanno neppure cosa sia un Autogrill dannazione!

Da segnalare un anaddoto buffo. Mentre ero a Los Angeles spesso mi capitava di leggere i nomi delle strade sui semafori, tra questi vedo spesso la scritta PED XING. Così dissi "ma è davvero lunga questa strada se la incontriamo in continuazione!"... "No Teresa vuol dire passaggio pedonale."

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